La dieta mediterranea

 La Dieta Mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari tradizionali di alcuni paesi del bacino del Mediterraneo: Italia (Cilento), Grecia, Spagna e Marocco. L’Unesco ha iscritto la Dieta Mediterranea nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, riconoscendo tale patrimonio appartenere alle suddette nazioni. Con questo riconoscimento, l’Unesco ha affermato il valore culturale di questo grande patrimonio dei popoli del Mediterraneo. Da anni la dieta mediterranea è considerata una delle migliori che possano essere seguite dall’uomo.
Questa dieta è basata soprattutto sulla corretta scelta delle diverse tipologie alimentari, considerando le caratteristiche nutrizionali di ciascun alimento.

La grande distribuzione degli alimenti nei paesi più sviluppati offre una grandissima varietà di prodotti, così differenti tra di loro da confondere spesso gli acquirenti che rimangono abbagliati dalla sovrabbondanza di cibo. I punti vendita propongono alcuni alimenti che sono fondamentali per garantire il corretto funzionamento del metabolismo e che forniscono davvero l’energia che l’uomo necessita per svolgere le proprie attività quotidiane, ma anche altri prodotti che hanno l’effetto di sottrarre energia all’organismo, perché di difficile digestione e perché magari altamente calorici, ma poveri dei nutrienti essenziali.

Per questo motivo sono state redatte le Linee guida per orientare le persone nelle scelte alimentari quotidiane, al fine di garantire una corretta introduzione degli alimenti nella propria dieta. I princìpi più importanti della dieta mediterranea sono i seguenti:

  • Prediligere un maggiore consumo di proteine vegetali rispetto a quelle animali
  • Ridurre i grassi saturi a favore di quelli vegetali insaturi
  • Ridurre la quota calorica complessiva
  • Aumentare il consumo dei carboidrati complessi a sfavore di quelli semplici
  • Introdurre elevate quantità di fibra alimentare
  • Ridurre il colesterolo

Il consumo di carne bianca è prevalente rispetto a quella rossa e si consiglia comunque di preferire il consumo di pesce e di legumi. I dolci andrebbero consumati solo in occasioni particolari, quindi saltuariamente. Gli alimenti come insaccati, super alcolici, zucchero, burro, formaggi grassi, maionese, sale bianco, margarina, carne bovina e suina (specie i tagli grassi) e strutto andrebbero drasticamente ridotti.

La dieta mediterranea si presenta quindi essenzialmente come un modello di sobrietà, dove l’aspetto qualitativo è fondamentale e guida la scelta degli alimenti.

Si tratta, in realtà, di uno stile alimentare che ha radici molto antiche e che risalgono al periodo tardo repubblicano e imperiale dell’Impero romano.

La dieta del popolo romano, rappresentato dalla frazione povera e quindi non aristocratica, era una cucina semplice e basata sull’utilizzo di prodotti di stagione, consumati solo nel momento in cui veniva esaltato il loro valore alimentare ed organolettico. L’antico romano si nutriva quindi in maniera sana ed equilibrata, introducendo nella sua dieta i cereali integrali (farro, orzo e avena), la verdura, i legumi e le uova, la carne (suini, bovini) con moderazione, così come il latte e i suoi derivati, la frutta (uva e melograno). Proprio per questo i nutrizionisti di oggi propongono di recuperare le abitudini alimentari che i romani seguivano quotidianamente. Non bisogna però pensare che la dieta del passato fosse assolutamente perfetta, perché anche a quei tempi l’uomo doveva affrontare alcune problematiche. Quando si confronta lo stile alimentare odierno con quello degli antichi romani, bisogna considerare il ruolo dell’ambiente e del contesto sociale in cui l’uomo viveva all’epoca. In epoche passate la vita dell’uomo era infatti per certi aspetti molto più dura di quella di oggi e le persone del popolo rischiavano di non avere quantità sufficienti di cibo. Il contadino non aveva la possibilità di applicare le tecnologie agricole che oggi conosciamo, per cui lavorava con fatica la terra, senza la garanzia del raccolto perché la produzione era fortemente soggetta agli eventi climatici, agli insetti, ai parassiti e alle malattie.

In passato il pericolo per la salute dell’uomo era quindi rappresentato dalla carenza di alimenti che provocava situazioni di denutrizione e di carenza di vitamine. Un altro problema nel mondo romano era la conservazione degli alimenti che non potevano essere posizionati nei frigoriferi come siamo soliti fare oggi, quindi il rischio di contaminazioni microbiche e di intossicazioni alimentari era sempre presente.

L’uomo moderno ha invece a disposizione la chimica e la tecnologia, che gli antichi romani non conoscevano, quindi per noi la varietà alimentare è garantita a tal punto che la frutta e la verdura sono disponibili tutto l’anno, permettendoci di consumare i prodotti anche “fuori stagione”.

La notevole disponibilità di cibo espone però l’uomo al rischio di consumare cibo in eccesso e quindi al rischio di sovrappeso e di obesità, che sono correlati alle gravi patologie diffuse oggi.

Alla luce di questa analisi bisogna considerare la dieta mediterranea per gli aspetti qualitativi che la caratterizzano, la genuinità e la sobrietà. Gli alimenti evidenziati dalle linee guida diventano i pilastri della dieta mediterranea, le materie prime di uno stile di vita ereditate da un popolo straordinario per la storia dell’umanità, che diventa un modello attuale di principi di sana alimentazione.

Ogni pasto dovrebbe inoltre essere preparato in modo bilanciato, senza eccedere con il consumo di carboidrati e di grassi saturi, prediligendo invece gli alimenti di origine vegetale, come verdura e legumi e poi carne, pesce e un po’ di frutta. Questo stile alimentare favorisce notevolmente lo stato di salute.

Certamente i vantaggi della dieta mediterranea interessano importanti aspetti della salute, specialmente a livello del :

  • Sistema cardiovascolare: L’apporto di grassi vegetali, mediante l’olio di oliva e la frutta secca, è fondamentale per la salute del cuore perché questi grassi aiutano a tenere sotto controllo il livello di colesterolo nel sangue.
  • Metabolismo degli zuccheri: Le fibre di cui è ricca questa alimentazione permettono inoltre di ritardare l’assorbimento degli zuccheri, migliorando la salute di chi soffre di diabete.
  • Indice di massa corporea: La dieta mediterranea consente poi di ridurre il rischio di obesità, perché sazia apportando meno calorie e meno grassi rispetto ad altri tipi di alimentazione, soprattutto se si introducono gli alimenti considerando l’indice glicemico di ciascuno e il carico glicemico del pasto.
  • Protezione dai tumori: la frutta e la verdura contengono sostanze antiossidanti in grado di proteggere dai tumori.

La dieta mediterranea, deve essere intesa come un regime alimentare frugale e analogo al tipo di alimentazione seguita già dagli antichi romani.

Dal punto di vista della comunicazione, è necessario fare un po’ di chiarezza sulla definizione di dieta mediterranea, perchè molte persone pensano erroneamente che si tratti di uno stile alimentare basato su un eccessivo consumo di pasta, pane e pizza. In Italia l’80% della gente afferma infatti di conoscerla, ma in realtà poi non sa esattamente in cosa consista questo regime alimentare. La dieta mediterranea è innanzitutto sobrietà.

L’importanza di una corretta comunicazione di queste informazioni appare evidente e concreta se si considera che secondo gli oncologi, circa il 30-40% dei tumori è di origine alimentare, mentre l’inquinamento chimico sarebbe responsabile solo di un 2% di tutti i tumori registrati. Dovremmo dunque imparare a difenderci dai cattivi stili di vita, introducendo nel nostro organismo quello che realmente serve per vivere in modo sano, così da difenderci dalle malattie conservando  un buono stato di salute.